Martedì 26 luglio
All’ufficio turismo di Arequipa un depliant di questo bellissimo paesetto sperso tra le Ande aveva attratto la mia curiosità e mi ero fatta spiegare come si poteva raggiungere.
Ci avevano detto che l’unico modo per arrivarci era con un collettivo da Chivay dato che il paese si trova all’inizio della Valle del Colca, 36 km. a nordest e ci avremo impiegato circa 1 ora.
Perciò di ritorno dal Canyon del Colca ci siamo recati al parcheggio da dove partivano i collettivi per Sibayo per salire sul primo in partenza.
Una regola imprescindibile è quella che il collettivo parte quando è pieno. Una macchina da 5 posti é piena quando a bordo ci sono almeno 7 persone e una macchina da 7 parte quando si é in 11 (compreso il guidatore) in genere distribuiti: in 2 sul sedile davanti e in 4 sui sedili dietro ovviamente i passeggeri possono aumentare se ci sono bambini…
Il passaggio per Sibayo costa 10 sol. e se uno vuole viaggiare comodo non fa altro che comprare 2 posti.
Dopo un po’ di attesa quando finalmente raggiungiamo quota 11 si parte.
Un uomo che era a bordo con noi ci spiega che ci sono 2 Sibayo: la nuova, vicino a dove arriva il collettivo e la vecchia 2 km. più in là…
Le immagini che avevo visto io sicuramente si riferivano alla vecchia e perciò non ci restava che andarci a piedi se volevamo vederla…
Sibayo è un tradizionale villaggio rurale a 3.810 metri che non è stato praticamente toccato dal turismo… e dopo abbiamo capito perfettamente quanto vera era questa cosa…
Il paesino é molto bello e ben tenuto, sicuramente il migliore visto da queste parti, con molte case di adobe che conservano ancora i vecchi tetti di paglia e la piccolissima piazza principale è incorniciata dall’Iglesia San Juan Bautista, ma il paese sembra quasi deserto. Ci sono un paio di negozi aperti, sulla via principale troviamo alcuni bambini che giocano ma intorno nelle case e nei giardini non c’è nessuno.
Dopo veniamo a sapere che gli abitanti stanno nella Sibayo nuova piena di case che sono un misto tra il diroccato e il non terminato, mentre in questo gioiellino tutto restaurato non ci abita quasi nessuno….
In poco più di un’ora la visitiamo e torniamo nella città nuova per riprendere il collettivo e tornare a Chivay.
Parcheggiato di fronte ad un bar ce n’è uno ma visto che sono poco più delle 3 e non avendo fretta di rientrare decido di andare a bere un mate e un caffè…
In genere i collettivi partono quando sono pieni ma questo, con solo 2 persone a bordo deicde di andarsene… poco male ne arriverà un’altro prenderemo quello…
Solo dopo aver aspettato quasi un’ora quello successivo veniamo a sapere, da un addetto ai controlli alimentari sulla frutta, che gestisce un posto di blocco sulla strada che il prossimo collettivo sarebbe stato nella tarda serata…
Gentilissimo come tutti i peruviani incontrati fin qui si offre di fermare tutti quelli che transitano per cercare un passaggio per noi fino a Chivay…
Purtroppo quella strada non è molto frequentata e dopo aver fermato anche una cisterna per il rifornimento della benzina finalmente un pulmino del trasporto dei dipendenti della miniera lì vicino ci carica e ci porta a destinazione… ormai sono le 17.15, il sole é dietro alle montagne da un pezzo e il freddo si fa sentire molto bene…
Torniamo a Chivay in tempo record perché il pazzo che guidava
il pulmino percorre tutta la strada piena di curve a una media di 130 km orari.