Chioggia e la storia del suo “gatto”
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Andiamo a Chioggia per raccontare la storia del “gato de Ciòsa” (il gatto di Chioggia) che ha radici molto lontane ed è nata dalla rivalità che da sempre c’é tra Venezia e Chioggia e perciò tra veneziani e chioggiotti.

Alla fine di Corso del Popolo, la via principale di Chioggia, ci si trova in Piazza Vigo dove c’è una colonna con un leone marciano sulla sua sommità che, se confrontato con quelli sulle colonne a Venezia o di qualsiasi altro Leone della Serenissima Repubblica, questo risulta molto più piccolo.

Secondo la leggenda veneziana la dimensione del leone è stata causata dalla poca abilità dello scultore a cui i chioggiotti, per spendere il meno possibile, si erano rivolti. Una volta che il leone fu consegnato alla città, questo non piacque alla popolazione che chiese di migliorarne l’aspetto.
Così scalpella di qua e scalpella di la, alla fine la scultura che ne è venuta fuori assomigliava più a un gatto per dimensioni che a un leone.
Per questo i veneziani, per sbeffeggiare i chioggiotti, avevano l’abitudine quando si recavano con le loro barche da pesca, di recarsi in piazza Vigo a Chioggia per portare, sotto la colonna, le lische del pesce per il gatto, dando vita ogni volta a baruffe e a risse.

Ovviamente la spiegazione dei chioggiotti è diversa da quella dei veneziani.

Per i chioggiotti il leone fu costruito appositamente così piccolo per prendersi gioco dell’autorità veneziana e delle sue regole che imponevano che in ogni città, sotto il dominio della Serenissima, dovesse esserci il Leone Marciano in bella vista a significare la potenza di Venezia.

La colonna che sorregge il leone é realmente sproporzionata rispetto all’opera.
Ma c’é anche un’altra versione che, con basi più storiche, giustifica le attuali dimensioni del leone.

Alla caduta della Repubblica Serenissima e, con l’arrivo dei francesi nella furia iconoclasta che ne seguì, vennero scalpellati per volere  quasi 4000 Leoni Marciani compreso quello di Chioggia che venne sostituito dall’albero della libertà.
Terminata tale dominazione fu collocato l’attuale leone che probabilmente fu costruito con materiali di recupero.

Quale sia la versione esatta non lo so. A me é sempre stato raccontato che i miei zii venivano a Chioggia a portare le spine al “gato”… 😂

Al di là del gatto o leone che sia, Chioggia merita di essere visitata per tante altri motivi.

Il principale sicuramente è per ammirare l’orologio della torre campanaria di Sant’Andrea in quanto si tratta dell’orologio più vecchio del mondo, ancora funzionante.

Fino a quindici anni fa, infatti, si pensava che l’orologio da torre più antico al mondo fosse quello della cattedrale di Salisbury in Inghilterra, ma nel 1997, quando iniziarono i lavori di restauro della torre di Sant’Andrea, e venne alla luce il meccanismo in ferro battuto, di epoca medievale, di un orologio che aveva una storia documentata dal 1386 si capì che era Chioggia ad avere l’orologio più vecchio.

Dal 2006 è stato aperto il “Museo della Torre dell’Orologio” che si estende per i 7 piani della torre campanaria. Al quinto piano si può ammirare il meccanismo di questo stupendo orologio, mentre dal settimo si può godere una vista mozzafiato su Chioggia, sulla laguna e sul mar Adriatico e nelle belle giornate da qui è possibile vedere anche Venezia.

Per visitare il museo, che è gestito da volontari, è bene chiamare prima per accertarsi che sia aperto.

Da non perdere anche la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, il più importante edificio sacro della città, con un esterno molto semplice in mattoni vista che fu commissionata nel XIII secolo all’architetto Baldassare Longhena il quale fuse nel progetto due diversi stili architettonici: il corinzio e lo ionico.
All’esterno, sul piazzale accanto alla chiesa, si può ammirare l’antico campanile in stile romanico con un portale composto da una lapide con scritte in longobardo. Nella prima pietra sul lato sinistro della parete est si può leggere la data della sua costruzione: 14 novembre 1347.

Molto bello comunque è anche il centro storico che, proprio come una piccola Venezia, si estende lungo i canali e nasconde tanti bellissimi scorci che meritano uno scatto.

La visita di Chioggia in camper la si può abbinare a un weekend in spiaggia a Sottomarina o, spingendosi un po’ più verso sud, a Rosolina.
Qui si è nel Parco Regionale Veneto del Delta del Po  e una visita da non perdere è quella del Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri.

Chi invece preferisce sostare a Chioggia si può fermare nell’area camper Lusenzo che si trova prima di entrare in città.

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Parcheggio: area sosta camper Lusenzo

22 risposte

  1. Sembra proprio una piccola Venezia, hai fatto delle foto meravigliose. Molto simpatica anche la storia del gatto di cui non avevo mai sentito parlare. Prima o poi riuscirò a visitare questa cittadina.

    1. Chioggia cosi come Caorle ed altri luoghi che si affacciano sull’Adriatico che hanno fatto parte della Repubblica Serenissima di Venezia, hanno ereditato uno stile architettonico molto simile. Chioggia inoltre avendo una conformazione simile con la sua laguna e le isole che la compongono risulta essere ovviamente più simile a Venezia. Ma non dite ai chioggiotti che sono la copia in piccolo di Venezia, perché sarebbe sminuire una popolazione a tutt’oggi fiera delle sue origini.

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